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Il Progetto Educativo

L’asilo nido Azalea accoglie bambini e bambine di età compresa tra i 12 mesi e i 3 anni. L’asilo nido è aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:00 alle 16:30.

L’asilo vuole essere un luogo di accoglienza per bambini e bambine ma anche per le loro famiglie.

Perché il nido? 

 

Affermazione della centralità del bambino e della bambina

 

Porre il/la bambino/a al centro della vita del nido significa riconoscerlo/a come una persona portatrice di diritti: il/la bambino/a è troppo spesso, come affermava M. Montessori, “il cittadino dimenticato….”. Le case e le città in cui oggi viviamo strutturano i loro spazi “come se” i/le bambini/e  non esistessero! Il nido diventa così una sorta di “oasi felice” dove ogni spazio, ogni materiale è pensato con cura perché sarà abitato da un/una bambino/a e non da un piccolo adulto. 

Viviamo in una società che a parole pone il bambino al centro ma nei fatti spesso lo “addomestica” con la televisione, un videogioco o una “sana merendina”.

Il nido diviene così un luogo privilegiato dove le bambine, i bambini  e le loro famiglie  possono, giorno dopo giorno, respirare un clima di serenità e vitalità in cui si afferma e si consolida la cultura del/della bambino/a. 

 

Lo sviluppo dell’ autonomia 

 

Molti teorie pedagogiche hanno evidenziato come un bambino o una bambina educato/a all’autonomia mostri nel suo crescere una grande vitalità, una maggiore autostima e abbia uno spiccato gusto per l’esplorazione e la creazione.

Vogliamo che i/le bambine si sentano capaci, provino  gusto e piacere nel fare le cose da sé e pertanto educare ad una maggiore autonomia è uno degli obiettivi cardine del nostro progetto educativo.

Uno spazio per condividere

 

Il bambino e la bambina durante i primi anni di vita sono in una fase che in pedagogia è chiamata “egocentrica”. Non riconoscono ancora gli altri o le altre come persone uguali in sentimenti ed emozioni e non hanno ancora sviluppato  l’Empatia. Non è difficile infatti accorgersi che, anche nei giochi, tendono a stare da soli/sole e ad innervosirsi se qualche altro bambino o bambina si avvicina loro. L’Asilo Nido è un luogo in cui è possibile educare alla condivisione attraverso esperienze di gioco condiviso, di incontro con l’altro/a e di educazione emotiva che sviluppano la capacità empatica del bambino e della bambina e migliorano le competenze relazionali ed affettive future. 

Educazione positiva

 

L’educatrice si avvicina e sostiene ogni bambino e bambina nel proprio percorso di crescita, nei propri tentativi… non ci sono sbagli, non ci sono colpe ma soltanto un/una bambino/a che sta prendendo “le misure” con un mondo nuovo e tutto da scoprire. L’educatrice non sottolinea la mancanza, non dice cosa al/alla bambino/a cosa “non sa fare” ma quello che sa e che ora è... valorizza così quella unicità che fa di ogni bambino e bambina una persona irripetibile al mondo!

I nostri obiettivi

In ogni progetto educativo che si rispetti vi sono degli obiettivi….. questi obiettivi orientano quotidianamente il fare delle Educatrici. Attraverso l’osservazione, la fantasia e la creatività, l’Educatrice cerca incessantemente di rispondere ai bisogni reali del/della bambino/a nel rispetto delle totalità della sua persona 

Sviluppo affettivo

 

E’ il primo obiettivo dell’agire quotidiano tra l’adulto e il/la bambino/a, la base su cui costruire percorsi autonomi di sviluppo cognitivo, corporeo e sociale.

Funzionale a tale obiettivo è la figura dell’ Educatrice di riferimento che favorisce l’instaurarsi di un solido legame affettivo,  una “base sicura” che permetta al bambino di affrontare tutte le esperienze funzionali al suo sviluppo con maggiore slancio e fiducia.

Il/La bambino/a acquisisce così quella sicurezza che gli consente di vivere pienamente le esperienze aprendosi a relazioni sempre più ampie e intenzionali ed accrescendo la propria competenza emotiva.

Socialità

 

Il/La bambino/a mostra un interesse relativo alla sua dimensione sociale e le relazioni che più gli stanno a cuore sembrano essere quelle con le figure adulte, dispensatrici di attenzioni e sicurezza …. ma la vita al nido inevitabilmente lo porta al confronto con i suoi pari. L’Educatrice sostiene così il/la bambino/a nell’orientare la relazione verso l’altro in modo sano e positivo, esercitando così nella condivisione di spazi, materiali e attenzioni le proprie competenze emotive.

La socialità viene inoltre incentivata attraverso giochi di gruppo, attività creative, giochi cooperativi in cui la condivisione di semplici regole aiutano il/la bambino/a ad aprirsi a esperienze interpersonali più ricche in cui scopre persone uguali ma nello stesso tempo differenti da sé, impara con il tempo a conoscerle e a rispettarle . 

Autonomia

 

È sicuramente l’obiettivo centrale del nostro progetto educativo. La bambina e il bambino acquisiscono competenza e abilità solo se sono messi in condizione di “fare da soli” una qualsiasi attività, solo così sentono il piacere dell’ esplorazione e del sentirsi capaci. 

Fondamentale è il ruolo dell’Educatrice che accompagna il bambino e la bambina nel suo cammino, riponendo la giusta fiducia nel suo essere e nel suo fare. La presenza discreta e non direttiva dell’ Educatrice viene così intesa come requisito fondamentale per stimolare e favorire l’autonomia del/della bambino/a.

Sviluppo corporeo

 

Il/La bambino/a  mediante il proprio corpo conosce se stesso/a e il mondo circostante: con il corpo comunica e si misura con l’esterno.

Favorire e garantire al/alla bambino/a un corretto sviluppo corporeo significa quindi permettergli di conoscersi, di far valere il proprio sé e rispondere al proprio bisogno di autonomia.

Il/La bambino/a  non deve essere mortificato nel suo bisogno di movimento, avventura ed esplorazione perché ciò è la base dell’affinamento delle sue competenze motorie, sensoriali e cognitive.

Anche l’Educatrice usa il suo corpo per comunicare al/alla bambino/a in modo da rispondere al suo naturale bisogno di affettività e sicurezza e  pertanto particolare attenzione viene riservata alla ricerca di una giusta sintonia tra comunicazione verbale e gestualità corporea (non verbale).

Sviluppo cognitivo

 

Tante e diverse sono le teorie pedagogiche legate allo sviluppo delle competenze cognitive del/della bambino/a. Gli orientamenti che vogliamo accogliere come guida della nostra progettualità sono:

  • riconoscimento della valenza del “fare da sé” del/della bambino/a come strumento che accelera i processi di costruzione di competenza cognitiva

  • rispetto dei tempi dell’infanzia e di ogni bambino e bambina

  • organizzazione degli spazi come fonte di “input” per l’attivazione e affinamento dei processi cognitivi

  • riconoscimento e valorizzazione delle motivazioni del/della bambino/a

  •  costruzione di un clima di amore e ascolto

  • vestire ogni proposta con “gli abiti magici” del gioco, ciò  presuppone la non imposizione da parte delle Educatrici e la libera scelta (nel partecipare o meno) da parte del/della bambino/a

Autostima

 

Il bambino che non ha un’immagine positiva di sé tende ad isolarsi, a “non dare”, a non mettere in gioco le potenzialità del suo corpo e della sua mente.

L’ Educatrice con gli adeguati rinforzi positivi, farà percepire la sua rassicurante presenza sostenendo la/il bambina/o nella scoperta e nella conquista di nuove competenze.

Sicurezza

 

La costruzione di un ambiente sicuro e facilmente “leggibile” permette al/alla bambino/a di esplorare gli spazi senza che venga ad essere mortificato il suo slancio vitale e il suo naturale bisogno di muoversi.
 

I nostri strumenti educativi 

Comunicazione

 

È la condizione per un qualsiasi rapporto tra essere umani ma la nido è, ancora più, importante. Questo perché il codice comunicativo di un adulto è differente da quello del/della bambino/a. Ecco perché lo stile comunicativo dell’ Educatrice deve essere oggetto di continua attenzione e riflessione!

La/Il bambina/o comunica soprattutto attraverso gesti, sguardi e tensioni corporee mentre la comunicazione dell’adulto è prevalentemente verbale. I bambini e le bambine invece leggono i nostri occhi e la nostra anima…. più che parlare…essi ascoltano soprattutto il nostro “non verbale”. 

Gioco come “abito magico”

 

È l’esperienza totalizzante in grado di appagare contemporaneamente il bisogno di fare, conoscere, sperimentare, “smontare e rimontare” la realtà modificando creativamente “l’ordine delle cose” mettere in atto liberi percorsi di gioco solitario o in alleanza con altri bambini e bambine offre una straordinaria ricchezza di sollecitazioni cognitive, sociali ed emotive.

Dimensione cognitiva del gioco: “attivatore dell’intelligenza”

  • Funzione esplorativa

  • Funzione costruttiva

  • Funzione comunicativa

  • Funzione creativa ed inventiva

Dimensione emotiva-affettiva: 

  • “il fare finta di….”

Dimensione sociale:

  •  giochi di gruppo e condivisione di regole

 

L’osservazione delle dinamiche di gioco messe in atto da bambine e bambini è fonte importantissima di conoscenza e di verifica oltre che  strumento imprescindibile per la professionalità dell’ Educatrice

Rotazione degli spazi

 

Nel nostro asilo non vi è la tradizionale divisione in sezione ma bensì una peculiare strutturazione dello spazio, per noi funzionale per i bambini e per le bambine che hanno una certa indipendenza motoria (a partire dai 12 mesi in poi).

Al posto delle sezioni vi sono le “stanze di riferimento” che accolgono i bambini nei momenti della merenda al mattino, al pomeriggio e del pranzo (e nelle eventuali attività e giochi che il/la bambino/a predilige fare al tavolo).

I bambini e le bambine non trascorrono la loro giornata ed il loro anno all’interno di un unico spazio ma si spostano tra diversi ambienti ognuno con le proprie differenti attrattive. L’idea di base è quella di stimolare in modo vitale l’interesse dei bambini e delle bambine attraverso l’allestimento di ambienti diversi, ma non per questo meno riconoscibili, in cui possono sentirsi sicuri e spendere il loro fare.

Relazione con le famiglie

 

Lo scambio costante tra le educatrici e le famiglie rappresenta un elemento fondamentale del progetto educativo del nido. Il nido non può operare e crescere senza il coinvolgimento  e la partecipazione attiva delle famiglie e pertanto la costruzione di una “alleanza educativa” con la famiglia è un obiettivo fondamentale del nostro servizio.

La conquista della fiducia del genitore è il primo passo. Con attenzione e senza giudicare il gruppo educativo si rende disponibile alla relazione con le famiglie con discrezione e nel rispetto dei ruoli. 

L’accoglienza è la prima e delicata fase non solo per il/la bambino/a  ma anche per la sua famiglia: entrare al nido non è solo lasciare il/la proprio/a figlio/a ma anche un’occasione unica di entrare nel suo mondo.

Attraverso varie modalità di incontro come laboratori, progetti, uscite didattiche e  feste, il gruppo educativo consolida la cultura del/della bambino/a … essa è sostenuta, nel corso dell’anno educativo, da una adeguata attività di documentazione. La relazione con la famiglia permetterà la condivisone di un sentire educativo finalizzato prima di tutto al rispetto del/della bambino/a. 

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